Situazione del paese

Capitale: Brasilia
Superficie: 8.515.514 km² (più di due volte l’Italia)
Popolazione: 210.147.125 abitanti 
Etnie: Africani, Europei, Arabi, Asiatici
Religione: cattolica 64,6%, protestantesimo 22,2%, movimenti evangelici 7%, altre 7%
Tasso mortalità infantile: 20,5 morti su 1000 nati vivi
Speranza di vita: Media 73,44 anni __ 69,24 Maschi; 76,53 Femmine
Alfabetizzazione: 90,0% (Italia: 98%)
Popolazione soglia di povertà: 29%

 

Santa Catarina è uno dei 27 Stati Federati del Brasile, con una popolazione di circa 6.000.000 di abitanti, localizzato al centro della Regione Sud.. La sua colonizzazione fu per la maggior parte opera di immigranti europei. Il primo insediamento nel territorio si ebbe nel 1542 ad opera degli spagnoli a cui subentrarono nel 1675 i portoghesi. Seguirono altre immigrazioni e, soprattutto nel XIX Secolo, l'attuale territorio di Santa Catarina venne popolato da immigrati maggiormente tedeschi e italiani, in particolar modo veneti e trentini. Ad essi si aggiunsero poi altri italiani, polacchi e russi, che crearono molte piccole fattorie a conduzione familiare nelle zone interne del paese. Città come Nova Trento e molte altre cittadine dalle caratteristiche architettoniche trentine e tirolesi dimostrano la massiccia presenza di popolazioni emigrate da quelle regioni italiane.

Santa Catarina è tra gli Stati più ricchi del Brasile, con una economia diversificata e industrializzata. Centro agricolo e industriale di grande importanza per l’intero paese, vi predominano l’allevamento, l’attività estrattiva e la pesca.

Verso la fine del marzo 2004 lo Stato fu colpito dal primo uragano registrato nell’Atlantico meridionale. Non esistendo un nome per un simile fenomeno, i meteorologi brasiliani hanno coniato l’espressione “Ciclone Catarina”.

Nel novembre del 2008 la Regione di Santa Catarina è stata colpita da un’alluvione causata da 4 mesi di piogge continue dei quali gli ultimi due mesi di piogge abbondantissime e ininterrotte che hanno fatto tracimare i fiumi e franare le montagne nelle città a valle. Si è trattato della più grande calamità naturale mai avvenuta in Santa Catarina, che registra grandi alluvioni fin dal 1852. L' alluvione del 2008 ha provocato piú di 85 morti e circa 150.000 famiglie sfollate, cittá completamente allagate, strade, abitazioni e coltivazioni interamente sommerse dall’acqua. Le città più colpite sono state: al Nord - Jaraguá do Sul, Joinville, Schroeder, Itapoá e Guaramirim; al centro-sud - Itajaí, Balneário Camboriú, Blumenau, Brusque, Gaspar, Rio dos Cedros, Rodeio, Pomerode, Benedito Novo, Indaial e Ilhota. Sono stati stimati ingenti danni alle infrastrutture, strade, autostrade, ponti, abitazioni ed enormi perdite nell’agricoltura, nell’allevamento, nell’industria e nel commercio.

Nella città di Itajaì e Camboriú, un altro comune vicino, la situazione è stata ancora più devastante. Tutti i quartieri della periferia cittadina sono stati completamente allagati dall’acqua e dal fango che ha distrutto completamente le abitazioni costruite di legno. Tutta la valle di Itajaì è stata invasa dall’acqua che è tracimata dai fiumi e dalle valanghe di fango delle montagne circostanti, sommergendo case e automobili e travolgendo le persone. Itajaí è rimasta senza energia elettrica e acqua potabile. Le Prefetture hanno dichiarato lo “stato di emergenza” ed inviato militari dell’esercito, polizia, vigili del fuoco e protezione civile.

La numerosissima comunità italiana presente in quelle zone di Santa Catarina si è impegnata in azioni di soccorso e aiuto ai flagellati, sia beni di prima necessità, sia economici, partecipando attivamente e con grande solidarietà.

La città di Itajaì, che vanta oggi il secondo porto del Brasile per importanza relativa ai traffici e ai commerci marittimi, ha una popolazione di circa 170.00 abitanti ed è caratterizzata dalla presenza di attività commerciali ed occupazione, legata proprio alla presenza del porto, ma anche da un bacino di degrado e disagio concentrato nei quartieri periferici della città, ad alta concentrazione di fenomeni di devianza, micro criminalità, dispersione scolastica minorile, disagio giovanile, prostituzione, consumo e spaccio di droghe. Si tratta di fenomeni di povertà urbana, ancora più evidenti per effetto del contrasto con il resto della città, più organizzato ed ordinato in termini di ordine, vivibilità, servizi, opportunità occupazionali, istruzione, condizioni abitative e sanitarie.

Imaruì è uno dei quartieri ai margini della città, confinante con il porto, che rappresenta una bacino di povertà e luogo privilegiato per interventi di prevenzione del disagio e recupero di situazioni di devianza conclamata.

In generale, nel contesto brasiliano sono presenti diverse chiese e la fede ed i culti religiosi sono seguiti e partecipati attivamente da quasi la totalità della popolazione.

Le chiese più diffuse e presenti sono la Chiesa Cattolica, la Chiesa Evangelica e la Chiesa Avventista, che offrono diversi momenti di fede accompagnati da altri servizi di aiuto e sostegno. A nessun partecipante è fatto obbligo di seguire il cammino di fede per poter usufruire dei servizi e delle strutture offerte e viene accolto chiunque si rivolga per chiedere assistenza, nel totale rispetto del proprio credo.


Altre lingue »