Giannelli, Angelo

Angelo Giannelli è nato a Cecchini di Pasiano nel 1922. Frequenta il Liceo Artistico di Venezia, diplomandosi nel 1940; si iscrive poi all’Accademia di Belle Arti, dove è allievo di Bruno Saetti. Nel marzo del ’42 è costretto ad interrompere gli studi, chiamato alle armi in aeronautica.

L’8 settembre del ’43 , a Rodi, viene fatto prigioniero dei tedeschi, riesce ad evadere e ripara in Turchia. Dopo varie traversie rientra in Italia con truppe cobelligeranti, e infine tona a casa: Riprende a insegnare, conclude l?accademia nel 1947, nel ’48 si sposa con Anna Sartori.

Negli anni ’50 la sua pittura, che si fa vedere in una decina di personali oltre che a Pordenone anche a Udine, Gorizia, Treviso è impostata su colori caldi e squillanti e traduce tematiche di feste popolari, di scorci cittadini, di nature morte ricche di colore e di ritratti solidi e psicologicamente vivi.

Questo stesso colore si ispessisce, si fa più profondo e denso nel corso degli anni Sessanta, diventa da melodico a sinfonico e dà vita ad una serie di opere molto riuscite che culminano nel ciclo cosiddetto “proustiano”, in cui l’artista elabora temi relativi alla giovinezza e alle sue inquietudini.

 

Giannelli Tulipani gialli

ANGELO GIANNELLI
‘Tulipani gialli’
1986
olio su tela
cm 90×100
 
 
Una mostra di queste opere, portata a Milano alla galleria “Sagittario”, viene commentata molto positivamente da critici quali Carlo Munari, Luigi Serravalli, Mario De Micheli. In particolare quest’ultimo afferma che la sua pittura è “energica, franca, ben definita”. Che c’è in lui il senso delle cose e dell’ambiente “ che sa rendere con un colore che vive tra evocazione e naturalità”.
 
Giannelli continua a lavorare intensamente, variando continuamente i suoi temi preferiti ma anche impegnandosi in gruppi di opere che affrontano temi specifici di significato anche direttamente civile: sono i cicli dedicati alla Pedemontana avianese, alla vita operaia (i Turni di notte) le opere sulla guerra del Vietnam, quelle relative al tema della malattia mentakle, quelle dedicate ai paesi e alla gente di Puglia, terra d’origine del padre.
 
Il lavoro dell’artista, che comprende anche tanti bellissimi disegni, continua fino alla sua scomparsa nel 2005, inframezzato ancora da alcune importanti antologiche tra cui centrale quella presso la galleria Sagittaria di Pordenone nel 1987, curata da Franco Solmi, e da numerose mostre collettive, tra le quali citeremo il premio Marzotto, Il Premio Michetti, la Biennale d’Arte Triveneta di Padova le Intart e Intergraf di Udine, Lubiana, Klagenfurt, ecc.
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