Marisa Falbo nasce a Palermo, dove frequenta il Liceo Artistico e l’Istituto d’Arte.
La sua attività di pittrice e grafica inizia sin da giovanissima; sperimenta tutte le tecniche esistenti possibili; fa esperienze particolari come “l’animazione” e le sue ricerche pittoriche e grafiche si orientano verso gli insetti, in particolare sulle farfalle e locuste.
Presenta così le sue opere in numerose Collettive e Personali in Italia ed all’Estero, riscuotendo ampi successi di critica.
Si abilita all’insegnamento dell’Educazione Artistica, insegnando solo per 3 anni, poi decide di dedicarsi interamente alla sua arte.
Il filone che segue inizialmente è quello surrealista, che nel tempo si trasforma in simbolismo. In questi ultimi tempi la tematica da lei trattata è il “fiore della vita” il cui simbolo viene incorporato nella maggior parte delle sue texture pittoriche.
‘Protezione’
2013
olio e acrilico su tela
cm 70×50
Nel 1979 inventa la “Osmografia”, nuova tecnica che presenta nel 1981 per la prima volta a Firenze sul tema “Contaminazione secolare”, con una Personale alla Galleria “Il Cenacolo”, quindi a Milano nell’82 con una mostra dal titolo “Artisti in Galleria”, Isart Collection”.
Nello stesso anno vince il “Premio Scogliera” indetto dalla: Isart Collection (MI).
Le sue opere si trovano anche presso Enti, Comuni e Pinacoteche Italiane e straniere.
Stralcio critico: “L’autrice è alla ricerca della “sublimazione della materia”, e già in un arco di esperienze di per sé eccezionali ed inquietanti, ci sottopone i rapporti che la determinano. Marisa Falbo è donna di cultura, cosciente di quel turbamento che è la vita, la sofferenza e le risorse per rigenerarsi. Nelle sue opere di estrema eleganza ed originalità, troviamo “tessuti filtrati” quasi onirici, dove è costante il desiderio di tradurre quello che è il miracolo della “Grande Opera Filosofica”. Come diceva Ermete Trimegisto: “Ciò che esiste in basso è come quello che esiste in alto”.