“Femminicidio” è un termine preciso, con una certa relazione vittima-assassino e un determinato movente: l’omicida è molto spesso da rintracciarsi in ambito familiare (partner, padre, figlio, fratello… ), mentre il movente esula da cause strumentali-economiche per concentrarsi su motivazioni passionali, di onore maschile, di molestia, di prevaricazione.
Interessante anche notare come la narrazione mediatica del femminicidio segua l’impostazione della spettacolarizzazione della notizia, e la cultura redazionale pieghi la pubblicazione verso criteri desunti dalla cronaca nera, mescolati al torbido della situazione affettiva: il femminicidio truculento per mano dell’amante occasionale guadagna più prime pagine rispetto a quelli compiuti dai partner.
L’appuntamento di giovedì 27 maggio è con Pina Lalli, docente UniBo di Sociologia della Cultura e della Comunicazione, direttrice del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, esperta delle pratiche di rappresentazione sociale della violenza contro le donne, autrice del libro “L’amore non uccide. Femminicidio e discorso pubblico: cronaca, tribunali, politiche”.
Auxilia Foundation, 27 maggio 2021, ore 18.00.
Con Comune di Povoletto, Regione Friuli-VG.