https://youtu.be/aA-IL42qJwY

Ospedale Avamposto 55

Soggetti beneficiari: Abitanti del DarfurCittà / Regioni coinvolte: Darfur

Periodo di realizzazione: 2006

Fonte di finanziamento: Fondi Spes, Raccolta fondi Festival di Sanremo e altre istituzioni

Costo complessivo: 390.000 euro

Costo gestionale annuale: 70.000 euro

Stato progetto: concluso

Dall’inizio del 2003 i combattimenti in Darfur colpiscono quasi 2 milioni di civili. Circa 200.000 persone sono riuscite ad oltrepassare il confine trovando rifugio nel vicino Ciad, mentre 1,5 milioni sono sfollati all’interno della regione sudanese. Gli sfollati sono 1 milione e 800.000. Le milizie Janjaweed hanno continuato a scacciare con la violenza gli abitanti del Darfur dalle loro case, a distruggere pozzi e a bruciare villaggi, a depredare il bestiame. La situazione sanitaria a Khartoum, la capitale del Sud Darfur era catastrofica con il campo di sfollati di Calma che ospitava oltre 120.000 rifugiati.

Il progetto della costruzione del Presidio Ospedaliero e di primo Soccorso nacque dall’idea della Dott.ssa Contini e dal conduttore Paolo Bonolis nel corso del 2004. L’idea, unica nel suo genere, è stata quella di aprire una finestra di solidarietà all’interno del programma canoro di Sanremo e lanciare una campagna di aiuto tra i cantanti di Sanremo per sovvenzionare la costruzione di un ospedale.

Il 55 Festival di Sanremo contribuisce, quindi, alla campagna per il Darfur, realizzata dalla Cooperazione del Ministero Affari Esteri e dalla Rai. Nel corso del Festival Paolo Bonolis ha voluto aprire una sottoscrizione fra gli artisti, gli operatori e gli sponsor per realizzare Sanremo Avamposto 55, un progetto gestito direttamente dalla Cooperazione Italiana e dal suo Inviato speciale per il Darfur Barbara Contini.

Nyala offriva condizioni logistiche che permettevano di raggiungere la città sia via terra da Khartoum che via aerea dall’Italia. In effetti a Nyala vi era un ottimo aeroporto già utilizzato dalla Cooperazione Italiana e dal Pam per fare giungere Antonov carichi di aiuti per la popolazione locale. Nel 2005 la città vantava una discreta sicurezza garantita dagli uomini di Atta Al Mannan, il governatore del Sud Darfur.

Dopo una serie di incontri con il governatore Mohammed Atta la Cooperazione Italiana ottenne l’autorizzazione di costruire una struttura ospedaliera nei pressi di Nyala poco distante dall’aeroporto. Il luogo prescelto fu quindi la strada che collega l’aeroporto di Nyala con la base dell’African Union.
Su incarico della Cooperazione Italiana SPES e @uxilia realizzano Avamposto 55. Il complesso, alla periferia di Nyala in Sud Sudan, è costitutito da un ospedale pediatrico, un ambulatorio di primo soccorso con 20 posti letto, due scuole, un centro multiculturale e una scuola con infermeria.

@uxilia ha mantenuto il primo anno di attività dell’ospedale

 

@UXILIA

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