Al Bayti: spazi di aggregazione e strumenti di empowerment per le donne siriane rifugiate in Turchia.
Soggetti beneficiari: donne rifugiate siriane; psicologi, medici, insegnanti, personale socio sanitario
Città / Regioni coinvolte: Reyhanli (Turchia)
Periodo di realizzazione: 2016 – 2017
Fonte di finanziamento: Chiesa Evangelica Valdese, Fondi Otto per mille e co finanziamento Auxilia Onlus
Costo complessivo: 40.000 euro
Stato progetto: concluso
Il progetto ha previsto la creazione di un centro di aggregazione femminile presso l’orfanotrofio di Reyhanli gestito da Maram Foundation. Il centro femminile è rimasto aperto una volta alla settimana per 4 ore ed ha offerto a 40 donne la possibilità di seguire corsi di maglieria e sartoria.
L’obiettivo dei corsi è stato quello di creare una rete solidale tra le donne e offrire un know how in attività che possano guidarle verso la loro indipendenza economica.
Il centro femminile inoltre ha offerto un servizio di supporto psicologico innovativo per le donne che partecipavano ai corsi. In particolare è stata data la possibilità a n. 10 psicologi di seguire un corso studiato ad hoc dall’Università di Trieste per l’inserimento nei gruppi femminili di psicologi che seguano i corsi di formazione insieme alle donne.
Attraverso questo approccio informale è stato offerto aiuto alle donne che poteano essere indirizzate verso strutture o medici specializzati. Questa metodologia è stata studiata per adattarsi alle esigenze particolari del mondo arabo e delle donne rifugiate.
Durante l’ultima visita, Luglio 2017, sono stati acquistati i materiali e allestita la sala adibita a centro femminile.
Hanno partecipato ai workshop 40 donne che firmavano una lista di presenza comprovata dai documenti di identità di ognuna. Per dare la possibilità ad un maggior numero di donne di seguire i corsi sono state acquistate n. 5 macchine da cucire. Come regalo per i partecipanti sono stati confezionati 40 kit contenenti tutto il necessario per il cucito per dar loro la possibilità di continuare le attività anche al di fuori del centro.
Le attività del centro sono proseguire fino a settembre 2017. Le lezioni di micro imprenditoria sono state seguite dalla psicologa che offriva in via informale supporto psicologico soprattutto per PTSD. Molte donne frequentavano il centro con i bambini che, essendo in una struttura protetta, avevano la possibilità di giocare nel giardino dell’orfanotrofio mentre le mamme erano impegate nelle loro attività.